Negli ultimi anni, il concetto di “luogo di lavoro” è cambiato radicalmente. L’ufficio tradizionale ha lasciato spazio a nuove modalità più flessibili, come lo smart working e i lavori da remoto. In questo scenario in evoluzione, anche i benefit di welfare aziendale si stanno adattando, per continuare a garantire supporto e benessere a tutti i collaboratori, indipendentemente da dove si trovino a lavorare.
Tra i benefit più diffusi e apprezzati troviamo i buoni pasto: una soluzione pratica, vantaggiosa e fiscalmente efficiente, che oggi può essere estesa con successo anche a chi lavora da casa. Ma cosa sono i buoni pasto? E perché rappresentano una scelta strategica anche per chi non timbra il cartellino in sede? Scopriamolo nell’articolo.
Buoni pasto: cosa sono?
Per comprendere perché i buoni pasto rappresentino un benefit efficace anche per chi svolge lavori da remoto, è utile partire dalle basi: cosa sono, di fatto, i buoni pasto?
Nati per offrire ai datori di lavoro uno strumento pratico per sostenere la pausa pranzo dei propri collaboratori, i buoni pasto si rivelano una soluzione flessibile per garantire un’alimentazione sana e bilanciata, anche in contesti di lavoro in cui non è possibile organizzare una mensa aziendale. Ma non solo. I buoni pasto rappresentano, anche, uno strumento di integrazione al reddito, che permette ai lavoratori di fruire di un beneficio flessibile e versatile. Non sono infatti destinati esclusivamente alla pausa pranzo, ma possono essere utilizzati anche per acquisti alimentari fuori dall’orario lavorativo, come al supermercato, offrendo così un’ampia gamma di opzioni di utilizzo, anche per chi non ha una pausa pranzo prevista dal proprio contratto.
Questi buoni sono quindi documenti che offrono ai dipendenti una notevole libertà di scelta, permettendo loro di impiegarli in base alle proprie necessità. Per i datori di lavoro si tratta, inoltre, di uno strumento efficace per incrementare il potere d’acquisto dei propri collaboratori con un impatto contenuto sui costi aziendali, poiché le spese per l’acquisto dei buoni sono integralmente deducibili dal reddito.
I buoni pasto sono, infine, disponibili in diversi formati— cartaceo, digitale o tramite app— e il loro valore esente da tassazione dipende da quale formato viene scelto: 4 euro per il cartaceo e 8 euro per il digitale, garantendo così un ulteriore vantaggio per i lavoratori che beneficiano di questa agevolazione.
Smart working 2025: a chi spettano i buoni pasto?
I buoni pasto, come stabilito dall’art. 2002 del Codice Civile, sono documenti di legittimazione che attribuiscono al titolare il diritto di usufruire di una prestazione di vitto presso un esercizio convenzionato con la società emittente.
La prestazione può consistere nella somministrazione di alimenti e bevande o nella cessione di prodotti di gastronomia pronti al consumo, e può essere fruita in una vasta rete di punti vendita, tra cui ristoranti, bar, supermercati e negozi alimentari. Questo rende l’utilizzo dei buoni pasto estremamente flessibile e adatto a diverse esigenze.
Per comprendere chi può beneficiare di questo importante strumento, occorre fare riferimento al Decreto Ministeriale 7 giugno 2017, n. 122. L’articolo 4 di questo Decreto chiarisce che i buoni pasto possono essere assegnati non solo ai lavoratori subordinati, a tempo pieno o parziale, ma anche a coloro che intrattengono rapporti di collaborazione, anche non subordinati, con il soggetto che li eroga.
Un aspetto fondamentale da sottolineare è che l’assegnazione dei buoni pasto non dipende né dalle modalità di svolgimento dell’attività lavorativa, né dalla struttura dell’orario di lavoro. Questo significa che anche i dipendenti con contratti che non prevedono una pausa pranzo – ad esempio, i lavoratori part-time – possono ricevere i buoni pasto, così come possono utilizzarli anche al di fuori dell’orario destinato alla pausa.
Inoltre, non è rilevante se il lavoro venga svolto in presenza o da remoto. Il fatto che l’erogazione dei buoni sia svincolata da vincoli legati alla modalità lavorativa consente di estendere questo benefit anche agli smart worker.
Quindi, anche chi lavora da remoto ha pieno diritto a beneficiare dei buoni pasto, potendo accedere agli stessi vantaggi – fiscali e contributivi – riconosciuti agli altri lavoratori.
Buoni pasto: perché riconoscerli anche ai lavori da remoto?
Estendere i buoni pasto anche ai lavoratori da remoto è, quindi, una possibilità prevista dalla legge, ma non solo. È anche una scelta strategica che promuove equità tra tutti i collaboratori, a prescindere da dove svolgano la propria attività.
Per chi lavora da casa, infatti, i buoni pasto rappresentano un sostegno concreto nelle spese alimentari quotidiane e un incentivo a mantenere abitudini sane, anche lontano dall’ufficio. La possibilità di utilizzarli presso una rete capillare di esercenti – ristoranti, bar, supermercati e negozi di alimentari – rende questo strumento estremamente flessibile e adatto alle nuove modalità di lavoro.
Anche per le aziende, i vantaggi sono evidenti: offrire i buoni pasto contribuisce a rafforzare la motivazione, il senso di appartenenza e il benessere dei dipendenti, con un ritorno positivo in termini di produttività. Il tutto con un impatto economico contenuto, grazie alla piena deducibilità dei costi e alla possibilità di detrarre l’IVA al 4%.
Inoltre, il valore esentasse di 8 euro per i buoni elettronici e di 4 euro per quelli cartacei, li rende ulteriormente un benefit semplice, ma efficace, che permette di sostenere il potere d’acquisto dei lavoratori in modo moderno e fiscalmente vantaggioso.
Per aiutarti a individuare la soluzione più adatta, ecco una panoramica dei principali fornitori attivi oggi sul mercato.
Buoni pasto: Edenred
I Ticket Restaurant sono i buoni pasto firmati Edenred, uno dei marchi storici del settore, attivo fin dagli anni ’70. Completamente deducibili per l’azienda e accettati da una delle reti più ampie d’Italia, sono utilizzabili in oltre 150.000 esercizi convenzionati, tra bar, ristoranti, supermercati e servizi di food delivery.
Perché scegliere Edenred:
- Flessibilità: semplicità nella gestione e ampia libertà d’uso per i dipendenti.
- Versatilità: disponibili sia in versione cartacea che digitale.
- Convenienza: vantaggi fiscali e un’assistenza commerciale su misura.
- Affidabilità: un brand di riferimento nel settore, con decenni di esperienza alle spalle.
Buoni pasto: 360 Welfare
Con un’unica card elettronica e una sola app, i buoni pasto di 360 Welfare sono utilizzabili su due circuiti: Yes!Ticket e BluBe, per garantire massima copertura e praticità. Un’opzione che unisce efficienza e attenzione alla privacy.
I principali vantaggi:
- 100% deducibile per le aziende, 75% per liberi professionisti.
- Esentasse fino a 8€ al giorno per i lavoratori.
- Zero costi di attivazione e nessun obbligo di ricarica minima.
- Gestione online veloce, ordini semplici e senza vincoli di riacquisto.
- Consulenza gratuita con welfare specialist dedicati.
- Utilizzabile sia per pranzare che per fare la spesa, anche su e-commerce.
- Sistema sicuro, conforme alle normative sulla privacy.
Buoni pasto: Satispay
I buoni pasto di Satispay rappresentano una soluzione totalmente digitale, perfetta per semplificare la gestione aziendale e offrire ai dipendenti un benefit di welfare aziendale moderno, sostenibile e facile da usare.
Perché considerarli:
- 100% deducibili per le aziende, 75% per partite IVA.
- Esentasse per i dipendenti, che ricevono il valore pieno del buono.
- Accettati in oltre 70.000 punti vendita tra bar, ristoranti e supermercati.
- Completamente digitali: nessun supporto cartaceo o plastico, per un approccio ecosostenibile.